• PRIMA REPLICA /Domenica 18 FEBBRAIO 2018, h. 17.00
  • SECONDA REPLICA /Domenica 18 FEBBRAIO 2018, h. 18.30
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E nacque una bambina e fu chiamata Rosaspina. Sette fate furono chiamate alla festa e portarono per la bimba i doni più desiderabili: bellezza, intelligenza, virtù… E l’ottava fata? perché non fu invitata? Al suo arrivo il cielo si fece buio ed ella pronunciò parole che nessuno voleva sentire: la bambina si pungerà un dito e si addormenterà.
Così ogni cosa rivela luce ed ombra, la propria vitale imperfezione. E mentre Rosaspina va incontro al suo destino per diventare grande, un re e una regina imparano ciò che nessun sonno può sciogliere, nessuna spina può far dimenticare, e lasciano una figlia per non lasciarla mai più.
Una versione dolce e visionaria della Bella Addormentata, dedicata a grandi e piccoli, insieme.

La storia di Rosaspina viene rappresentata con semplicità, nello stile proprio della compagnia che affianca ad una cura particolare dell’immagine scenica un teatro d’attore molto fisico, in questo caso contaminato e arricchito da interventi di teatro di figura. La chiave comica e l’uso di un linguaggio di immediata comunicazione con i ragazzi fondano una visione teatrale che vuole essere principalmente emotiva, accessibile ma non didascalica, evocativa e metaforica come proprio di ogni espressione artistica. Per raggiungere in questo modo la verità della fiaba, perchè, come scrive Italo Calvino:

“Le fiabe sono vere. Sono, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che è appunto il farsi di un destino: la giovinezza, dalla nascita al distacco da casa, alle prove per diventare adulto e poi maturo, per confermarsi come essere umano.”
Da questo spettacolo, e dal percorso di ricerca che lo ha indagato, è stata tratta la performance La stanza di rosaspina.
Si tratta di un micro-spettacolo da portare all’interno degli ospedali pediatrici con rappresentazione stanza per stanza: una storia per un attore, custodita in una valigia, da rivelarsi ad un solo paio di occhi.

Spettacolo vincitore del FIT – Festival Internazionale Teatro, Lugano 2009
Per l’originalità della reinterpretazione della fiaba classica, per la bravura degli attori, per la bellezza della scenografia e delle ambientazioni, e per la forte carica poetica delle immagini evocate.

Spettacolo vincitore XXX Festival Nazionale di Teatro per Ragazzi – Padova 2011
Invitato ai festival:
Festival Avignon Off
– Avignon 2009; Festival Ré-géneration TNG – Lyon 2011;
Festival Momix – Kingersheim 2012; Festival À pas contès – Dijon 2012