Progetto artistico
Il mondo contemporaneo è alle prese con fenomeni improvvisi ed imprevedibili.
Come si collochino in tale quadro il Teatro, la Musica, la Danza, quali Linguaggi sperimentare e che Valori perpetuare, a quali rinnovate finalità corrispondere, sono gli interrogativi cui siamo impegnati a cercare risposta. La nostra prende la forma, ancestrale e imperitura, dell’Ulivo, albero possente e frondoso, contorto e lineare al contempo, dispensatore del sacro olio con cui sono da sempre unti re e sacerdoti, e le cui foglie cingono il capo dei grandi poeti. Emblema di pace e amicizia, resistenza e fiducia, salvezza e rigenerazione, il suo legno si presta a costruire i talami matrimoniali della civiltà mediterranea e i carri d’onore su cui far sfilare attesi ospiti.
Il Teatro appunto, per la ritualità e valenza interculturale, lavora in direzione del connubio tra individui e genti diverse, e per vocazione è chiamato proprio a favorire la solidarietà umana ed assolvere con preminenza a un mandato implicito di custodia e promozione delle persone, nell’ambire a saper confortare dai timori, contrastare le tendenze all’omologazione culturale, coadiuvare interventi di inclusione ed integrazione dei più svantaggiati. Le maschere che gli individui indossano nella vita reale, per necessità o per abitudine, sono le stesse che la teatralità riporta sulla scena per denudare le ipocrisie e rispecchiare le virtù, per accendere dinamiche di fratellanza e collaborazione, e spegnere conflitti e stati di precarietà.
Maschere che non ‘celino’ bensì ‘rivelino’, esternando il meglio che c’è in noi, maschere non più fabbricate con la inefficace cartapesta della consuetudine o la plastica delle scorciatoie commerciali, bensì fatte con le caratteristiche della pianta tanto abbondante in Puglia, l’ulivo, il cui frutto sanifica, rinforza, nutre e amalgama.
Le nostre ‘Maschere d’Olivo’ sono scolpite dal tempo e da maestri che si sono alternati con la propria Arte, lasciando la propria impronta su di esse e la propria firma sull’albo d’oro dell’Abeliano che registra nei suoi cinquant’anni di storia la presenza di tantissimi straordinari protagonisti della scena italiana e internazionale. Citiamo (in o. a.) Asti, Barra, Bellei, Bonacelli, Bucci, Carpentieri, Cecchi, Cirino, Cobelli, Croccolo, Cucciolla, Danieli, Dapporto, Di Benedetto, Durano, Ferrari, Foà, Gazzolo, Giuffrè, Herlitzca, Innocenti, Kustermann, Lionello, Loi, Maggio, Mazzamauro, Mercatali, Moriconi, Occhini, Pagni, Pambieri, Poli, Proclemer, Quattrini, Ricci, Ruccello, Salerno, Salines, Salvatores, Sbragia, Scaccia, Steni, Tanzi, Tedesco, F. Valeri, V. Valeri, Vallone.
Non possiamo che essere orgogliosi anche delle numerose rassegne e convegni che lasciano sul palcoscenico del Teatro Abeliano tracce indelebili del loro passaggio come “Ricerca 3” in collaborazione con L’Ente Teatrale Italiano; “Proposta Cooperazione”; “Alla ricerca dello spettatore perduto”; “Actor”; To The Theatre; I Solist; Convegni di rilievo nazionale, come “L’autore Italiano” e “Omaggio a Leopardi: L’attualità della Leggenda”. E internazionale come “Europa Drammi di fine secolo” – “Omaggio a Strindberg” – in collaborazione con le Università di Bari, Lecce, Basilicata e con le Ambasciate di Svezia, Irlanda e la British Council.
Il progetto triennale 2022-2024 intende proseguire l’attività di programmazione e produzione mantenendo alto il profilo artistico, senza mai tradire i maestri che l’hanno caratterizzata finora e si sostanzia attraverso l’attenta e meticolosa scelta degli spettacoli in produzione e in cartellone, l’oculata preparazione delle rassegne dell’incipiente stagione e quelle del triennio nel suo complesso, la continua costruzione di collaborazioni qualificanti con Compagnie e singoli Artisti, l’attenzione ai giovani emergenti.
La nuova prestigiosa collaborazione con Eugenio Barba e Julia Varley coprotagonisti del progetto IL CAVALLO DI LEGNO Teatro come Laboratorio Sociale a cura di Franco Perrelli.
Le principali linee tematiche che pur affondando nella classicità dei Miti e della Tradizione europea non prescindono da quelle del Mediterraneo cui apparteniamo per geografia, cultura e radici.
Il cartellone di attività 2022 del Centro Abeliano si presenta con la riproposizione delle rassegne classiche da “Actor” a “I Solisti” in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese, a “To the Theatre” e “A Teatro con Mamma e papà” fino ad “Abeliano Events” e varando il nuovo progetto triennale con il festival multidisciplinare Maschere d’Olivo riconosciuto dal Ministero della Cultura unitamente al progetto laboratoriale Il cavallo di Legno a cura di Franco Perrelli e patrocinato dalla Regione Puglia.
Nel 2022 Vito Signorile direttore artistico dell’Abeliano, porterà in scena “Il piantatore di lune” di Raffaele Nigro; “Partiamo con le nostre cose, l’acqua dell’Ofanto, il favonio dentro i barili, le ossa dei nonni, gli olivi, la luna e le abitudini di tutti. Perché non si perdano”.
Come previsto dallo statuto, il Gruppo Abeliano annovera tra i principali obbiettivi “la pluralità dei linguaggi” e la diffusione dell’arte quale veicolo culturale irrinunciabile, nonché la sensibilizzazione verso la visione e l’ascolto consapevoli e l’educazione all’arte di qualità da parte di un pubblico sempre più ampio. Tali fini istituzionali vengono perseguiti mediante l’organizzazione di uno dei più prestigiosi e longevi cartelloni del panorama culturale pugliese e italiano. Ciò rivela una vera e propria vocazione alla promozione del territorio e, in generale, volano per l’economia. La programmazione artistica del triennio 2022-2024 sarà impostata sulla base delle linee guida progettuali. Si intende proseguire la programmazione puntando come sempre sulla qualità artistica dell’offerta. La valorizzazione dei nuovi talenti avverrà anche tramite una rete di accordi di partenariato, tra cui si segnala il rapporto con l’Università di Bari.
Il Progetto Maschere d’Olivo insieme alle direttrici politico-culturali che ne hanno determinato l’ideazione e tracciato la strada maestra del nuovo triennio 2022-2024, inevitabilmente porta con se tutta l’esperienza artistica e organizzativa cumulata negli anni con programmazioni, ormai distintive del gruppo Abeliano, capaci di fidelizzare pubblici diversi e di affermarsi quale prezioso punto di riferimento non solo nella città di Bari dove agisce dai primi anni settanta sempre in una propria casa/teatro.
La collaborazione con la Fondazione Barba-Varley, tra le altre, che ha già registrato un successo senza precedenti con le sue Masterclass per giovani attori, nelle sale Actor Studio del Teatro Abeliano lo scorso anno, è notevole valore aggiunto per il nostro progetto.
Anche la Musica gioca un ruolo importante e di grande qualità nelle programmazioni dell’Abeliano. Basti pensare ai grandi musicisti che vi hanno preso parte e quelli inseriti nel nuovo progetto Maschere d’Olivo. Da Roberto Ottaviano a Nicola Arigliano, Paolo Fresu, Gianni Lenoci, Tiziana Ghiglioni, Patrizia Conte, Radicanto, Conservatorio “N. Rota”, Jazz Studio Orchestra, per citarne solo alcuni, fino a CONFINI LABILI la rassegna di musica e teatro/canzone nata dalla voglia di esplorare la fitta rete di suoni e culture della musica d’autore e popolare, con l’intento di rinsaldare la convinzione che la storia non cesserà mai di insegnarci il futuro, e che la musica d’autore contemporanea italiana abbia contribuito alla evoluzione dei processi sociali e culturali, condizionandone il divenire.
La danza, nell’edizione 2022, avrà un ruolo centrale nel cartellone indagando il rapporto tra corpo, suono e parola evocata, attraverso le coreografie che si muovono nell’universo del teatro-danza e, soprattutto, nella danza aerea, sia sui tessuti (ospiteremo la danzatrice Claudia Cavalli, campionessa mondiale della danza sui tessuti), che attraverso la danza terra-aria propria della coreografa Elisa Barrucchieri curatrice della messa in scena “aerea” per la cerimonia dei Campionati mondiali di sci alpino di Cortina.
Sul piano produttivo inoltre, i nuovi allestimenti inediti rappresentano il frutto di una ricerca di linguaggio approfondito: Naufragar m’è dolce in questo mare (i grandi poeti della letteratura italiana, con scene virtuali, commenti video e musica); Il piantatore di lune (studio scenico multimediale liberamente ispirato al romanzo di Raffaele Nigro); le ipotesi di ambientare tra una futuribile catastrofe dell’Italsider di Taranto e a Castel del Monte gli studi scenici di Finale di partita di Beckett e I Giganti della montagna di Pirandello, non seguono tradizionali metodi e scelte di messa in scena e certamente non consentono di navigare in acque esenti da rischi.
Nondimeno riteniamo che ne valga la pena se i nostri progetti accompagnano anche i più giovani nella scoperta di figure e condizioni del passato, alla conoscenza di situazioni e condizioni del presente e si fanno portatori di istanze e visioni utili alla maturazione di una coscienza critica e libertà interiore. Anche i progetti laboratoriali dell’Abeliano sono indirizzati ai giovani e al lavoro dei futuri “teatranti” professionisti. Da Italian Graffiti, rivoluzionario laboratorio attoriale e di scrittura creativa ideato e condotto da Vito Signorile, che recupera la ‘coralità’ organizzativa e realizzativa, altrove in rischiosa dismissione, di un team di talentuosi ‘novizi’ e semi-professionisti curiosi e motivati a conoscere tutti gli articolati segreti di una messa in scena, alle coinvolgenti Masterclass di Eugenio Barba sul “lavoro dell’Attore” che già nella scorsa stagione ha coinvolto entusiasticamente tantissimi giovani .
Interventi di educazione e promozione presso il pubblico a carattere continuativo realizzati anche attraverso rapporti con università e scuole.
IL CAVALLO DI LEGNO
TEATRO COME OFFICINA SOCIALE – UN LABORATORIO PER LA CITTÀ
in collaborazione con l’Università di Bari
Comitato scientifico: Eugenio Barba, Leonardo Mancini (Università di Torino), Franco Perrelli (Università di Bari), Maria Grazia Porcelli (Università di Bari), Julia Varley;
“Il teatro è il cavallo di legno per prendere la città”, affermava Julian Beck, e il laboratorio dell’Abeliano, in collaborazione con la Fondazione Barba-Varley, si ripropone di conquistare sfere del sociale cittadino e territoriale che – anche senza saperlo – del teatro hanno bisogno, ma con le quali anche il teatro ha necessità di entrare in contatto per ripensarsi e ricrearsi.
Il progetto esprime e rivela tutta l’esperienza di 50 anni di attività del Gruppo Abeliano, come sempre teso (sin dalla costituzione nel 1973 in “cooperativa culturale”, tra le prime in Italia), all’ideazione di proficue occasioni di rilancio e valorizzazione delle tradizioni e culture locali, sia per i contenuti socio-antropologici che in chiave di rielaborazione delle pratiche dell’espressione collettiva.
Queste le scelte culturali che, sotto la direzione artistica di Vito Signorile, caratterizzano il percorso di studi, produzioni e ospitalità con cui il Gruppo Abeliano si pone ulteriormente al servizio della propria città, delle problematiche sociali e delle periferie ,in linea con i dettami dell’Agenda 2030, con una costante attenzione alle giovani generazioni e alla drammaturgia contemporanea, e soprattutto in sincero e costante rapporto dialettico, e non solo di gradimento, col proprio pubblico e con i quartieri periferici della città e della regione in una chiave di lettura evolutiva dell’Audience Development.
Il Palmares del Gruppo Abeliano si fregia dei seguenti premi e riconoscimenti:
– Medaglia di bronzo dal Comune di Marzabotto per la trasmissione Primo Nip – Rai 1
– Nicolino d’oro 2003 Commissione Culture del Comune di Bari –
– Targa d’argento per la traduzione integrale di Pinocchio in dialetto barese
– Italia Ospite d’onore al Salon du livre 2002 Parigi – menzione speciale sez. poesia
– Caravella d’argento dal Comune di Bari per l’attività del Gruppo Abeliano nelle periferie
Il Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano – perseguendo gli obiettivi strategici di cui all’art. 2 del D.M. – ha consolidato un rapporto privilegiato con gli enti territoriali locali, in primis il Comune di Bari e la Regione Puglia e collabora con le Associazioni Culturali cittadine riunite nel più vasto Progetto denominato “Omaggio a Bari” ideato e coordinato da Vito Signorile, sotto l’egida della Commissione Cultura del Comune di Bari e teso alla rivalutazione del Dialetto barese e al recupero di Tradizioni, Lingua, Usi, Costumi, Racconti, Canti della Cultura orale del popolo Barese). Il lavoro, avviato da un trentennio, è meticoloso, costante, coinvolgente, anche attraverso lezioni e letture per i giovani delle scuole medie e gli anziani, attraverso il riordino di opere esistenti e l’eventuale costruzione di una condivisa guida alla lettura e scrittura del dialetto barese, l’aggiornamento di un vocabolario, l’allestimento di antologie multimediali dedicate alla poesia, alla tradizione orale, alle traduzioni e/o reinvenzioni di opere di grandi autori. Quale importante complemento ci sono eventi spettacolari a cadenze cicliche, avendo potuto dar vita alle rassegne “Festa di Periferia”, “Famiglia a Teatro”, “Scuola a Teatro”, e più di recente “Dante sui sagrati” con cui l’Abeliano ha preso a spostarsi da giugno 2019 per i quartieri svantaggiati avvicinando nuovi pubblici con una Lectura Dantis cui alla declamazione in italiano/dantesco dei versi del Sommo Vate segue l’eccelsa traduzione in vernacolo barese di Gaetano Savelli.
Alcuni eventi sono ormai ‘capisaldi’ dei principali momenti dell’anno, assurti a preziosa occasione di partecipazione sia di firme esperte che di principianti motivati a ‘fare rete’, socializzare esperienze, conoscenze e percorsi artistici personali, per assicurare alla ‘baresità’ la miglior tutela e la necessaria trasmissione alle nuove generazioni. In particolare:
Festa di periferia: Ideato per illuminare le periferie baresi (Nuovo Teatro Abeliano a Japigia, Auditorium Giovanni Paolo II a San Paolo, La Vallisa e Sala Odegitria a Bari vecchia), strumento di ripensamento e di ricostruzione dell’identità del quartiere, a partire dalle storie e dagli sguardi di chi lo vive. La programmazione di spettacoli sarà solo un inizio che si arricchirà di laboratori di formazione, letture e coinvolgimenti individuali e di gruppo.
Piedigrotta Barese: Una sorta di ‘festa’ di popolo in compagnia di attori, poeti, cantanti, musicisti, drammaturghi, artigiani per recuperare e salvaguardare tradizioni e dialetto, alla ricerca delle radici ed identità attraverso il teatro, la poesia, i canti, i racconti e quel che resta della Tradizione orale, per stimolare nuova creatività e affermazione orgogliosa.
Versi alla Luna: Tende a valorizzare le bellissime e numerosissime edicole votive (oltre 250 unità) sparse nelle corti, sugli archi, e nei vicoli di Bari Vecchia che saranno oggetto di recupero e riqualificazione. Da reading di poesie e spettacolazioni a cielo aperto nelle corti di Bari vecchia in una serata di luna piena, è diventato un evento che in giugno invita tutti, cittadini, aziende, Istituzioni, ad “adottarle” e sensibilizza la città sull’importanza di questo prezioso recupero (appartengono ai periodi storici del XVIII e del XIX secolo).
Canti di Natale: Nel periodo delle festività natalizie è diventato un appuntamento tradizionale che, in occasione dello scambio di auguri, offre a tutta la cittadinanza la possibilità di esprimere (in vernacolo barese e in italiano) un proprio pensiero, una poesia, una canzone, ispirate ai temi del Natale e della solidarietà, dell’amicizia, della pace, dell’amore, del dialogo tra popoli e culture.
Inoltre gli spettacoli calendarizzati nel progetto si svolgono al Nuovo Teatro Abeliano nel quartiere Japigia di Bari, che rappresenta proprio un terreno di fecondo sviluppo poiché purtroppo privo di altre attività culturali di sorta, per cui la presenza stessa del Teatro Abeliano in quest’area urbana vi restituisce attenzione specifica, rappresenta una sfida coraggiosa per la rivalorizzazione della vita culturale delle periferie, nonché contribuisce al decentramento cittadino incidendovi significativamente con meritoria sollecitazione (in ottica di riscatto culturale) anche dei flussi di spettatori dai quartieri centrali. Non è privo di rilievo che la struttura, edificata nel 2012 (a firma dell’arch. Luca Ruzza) con ammirevole tempistica da record (in 72 giorni!), si pone da allora come attrattore culturale, stimolatore perfino di interessi turistico-architettonici poiché attestatasi tra le più originali costruzioni teatrali contemporanee, secondo avanzate e ardite concezioni degli spazi di accoglienza e di collocazione del pubblico in sala, presto imitate sul piano nazionale.
Le manifestazioni e gli spettacoli del progetto dimostrano attitudine a fare rete coordinando artisti di discipline variegate e di caratura nazionale, (Teatri d’Arte Mediterranei – Utopia Teatro Ragazzi) e per collaborazione di realtà sociali/comunità diverse che prefigurano più alti scenari di reticolarità professionale, sempre più finalizzata a sperimentare e studiare la fattibilità della creazione – tra Gruppo Abeliano, Aleph Theatre, Radicanto, ResExtensa Dance Company, Compagnia del Sole e Teatro dei Borgia – di un nuovo soggetto protagonista dello spettacolo dal vivo in Puglia giungendo all’istituzione di un polo culturale e multidisciplinare che, attraverso la condivisione di obiettivi e realizzazione di economie di scopo, si candiderà alle principali forme di finanziamento/progettualità pluriennale.
Comitato Scientifico: Eugenio Barba, Raffaele Nigro, Franco Perrelli, Julia Varley, Luca Ruzza, Elisa Barucchieri, Giuseppe De Trizio, Vito Signorile.