Vito Signorile – Curriculum
Vito Signorile, attore e regista, è tra i fondatori del Gruppo Abeliano di cui è stato direttore artistico fin dalla sua costituzione in cooperativa e dell’omonimo Teatro Abeliano.
Ricercatore di canti e racconti della tradizione popolare, è stato per diversi anni collaboratore esterno Rai quale regista e sceneggiatore radiotelevisivo. Per il suo sceneggiato “Noi siam di Marzabotto”, Rai Uno 1977, riceve un Premio dal Comune di Marzabotto e dalla Regione Emilia Romagna. Per il Dipartimento Scuola Educazione della Rai ha sceneggiato favole della tradizione popolare Pugliese.
Diverse pubblicazioni, dalle lotte contadine meridionali alle tradizioni orali del popolo pugliese, alla gastronomia e alle traduzioni di classici in lingua barese portano la sua firma. “Ragù”, frutto delle sue ricerche nella cultura popolare, è diventato prima uno spettacolo di successo (oltre 1500 repliche!) poi un libro alla quinta ristampa.
La sua carriera artistica e professionale è contraddistinta soprattutto da una intensa e lunga attività di attore e regista di prosa. Diretto da straordinari protagonisti della scena italiana come Giancarlo Nanni, Antonio Salines, John Mc Rae, Ermanno Olmi, Sergio Rubini senza mai sottrarsi a collaborazioni con giovani registi e drammaturghi di talento.
Tappe importanti della sua carriera artistica lo vedono protagonista ne ” I Cavalieri” di Aristofane; “Il Reduce” di Ruzante; “Il Barbiere di Siviglia” di Beaumarchais; “L’orso”, “Una Domanda di Matrimonio”, “Il Canto del Cigno” di Cechov; “Di fronte alla morte” di Strindberg; “I Girovaghi” di Nicola Saponaro; “Discarica” di Raffaele Nigro, “Delitto all’isola delle Capre” di Ugo Betti; “La Capannina” di Andrè Roussin, “La Maschera Dimenticata” di Ettore Catalano da Pirandello. “Il Mercante di Venezia” di Shakespeare, “Blue Bird Bukowski” di Riccardo Spagnulo.
Come regista realizza gli atti unici di Dario Fò e di Cechov, “Vietnam Concerto” di cui è autore , “C’era una volta un Contadino del Sud” di Michele Campione; “La Passione Di Cristo” di Vito Maurogiovanni, “Il Grassiere” di Raffaele Nigro, “La Commedia Degli Equivoci” di Shakespeare, “Il Marito in Trappola” di Molière; “Ugo” Premio I.D.I. 1987 di Carla Vistarini, “Lumie’ Di Sicilia”, “Sogno ma forse no”, “L’uomo dal Fiore in Bocca” di Pirandello; “C’era Due Volte Il Barone Lamberto” di Gianni Rodari e “La Fattoria degli Animali” di George Orwell; “Filosofi in Carrozzella” di Vito Carofiglio; “Il Fantasma di Canterville” di Oscar Wilde, “Enrico IV” di Pirandello, “Sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakespeare, “Mai stata sul Cammello?” di Aldo Nicolaj, “Jukebox all’idrogeno” di Allen Ginsberg; “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello.
E’ stato per diversi anni membro del direttivo nazionale UNAT Agis e membro della sezione cultura della Lega Nazionale delle Cooperative. Ha ideato e organizzato, ospitando formazioni nazionali, cartelloni teatrali come “Proposta Cooperazione”, “Prova col Teatro“, “Alla Ricerca dello Spettatore Perduto” fino all’ormai affermato “ACTOR“. Ha ideato e coordinato studi e convegni di rilievo nazionale come “L’autore Italiano” – “Progetto Europa Drammi di fine secolo” – “Omaggio a Strindberg” – “Omaggio A Leopardi, l’attualità della leggenda” in collaborazione con le Università di Bari, Lecce, Basilicata e con le Ambasciate di Svezia, Irlanda e la British Council.
È stato docente di recitazione e vice di Luigi Musati per la scuola regionale di formazione della compagnia giovanile pugliese e per la scuola di teatro universitario CUTAMC; Ha diretto diversi laboratori teatrali per la formazione di giovani attori. È stato direttore artistico del Parco Letterario Tommaso Fiore per il quale ha messo in scena “Tutti i Colori del Novecento” omaggio a Tommaso Fiore di Raffaele Nigro.
Dal lontano 1969, quando fonda con alcuni amici e colleghi il Gruppo Abeliano, caparbiamente allestisce in Bari un primo teatrino in un sottoscala di piazza Garibaldi, poi nel 1971 un piccolo teatro in un seminterrato di viale Giovanni XXIII. Quindi trasforma in Teatro un capannone industriale in largo 2 giugno nel 1977, e infine, nel 2012, la costruzione dell’attuale Nuovo Teatro Abeliano, firmato dall’architetto prof. Luca Ruzza e definito da molti addetti ai lavori tra i più bei piccoli teatri italiani, ormai marcato punto di riferimento per la maggior parte dei teatranti regionali ed essenziale servizio alla città di Bari in uno dei più grandi e problematici quartieri popolari.
Il Cinquantenario della sua attività artistica coincide con la nascita del Consorzio Teatri di Bari.