- PRIMA REPLICA /3 ottobre 2021, h. 18
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Attori: Nico Salatino, Anna Maria Tisci
Anna Maria Damato, Aldo Fornarelli, Pinuccio Lobuono, Michele Mongelli
Roberto Ripoli, Lucia Scali.
Scene e costumi: Monica Angiuli.
Tecnico audio/luci: Damiano Pentassuglia.
Organizzazione: Gianni Pantaleo
Con la narrazione di una vicenda assurda, pur nella sua comica drammaticità, “La giara” di Pirandello, scritta nel 1906, fa parte della raccolta di “Novelle per un anno”.
SINOSSI
“Il ricco e litigioso Don Lolò Zirafa, sfrutta la propria ricchezza per trascinare continuamente in tribunale i suoi nemici. La compravendita di una giara costituirà l’ennesima occasione per Lolò di citare in giudizio i suoi avversari. Questa volta la situazione prenderà una piega diversa, ai limiti del grottesco ed il protagonista sarà costretto, suo malgrado, a soccombere al corso degli eventi”.
Nella trasposizione teatrale è quasi d’obbligo l’utilizzo del dialetto che, nella versione originale del 1916 era quello agrigentino, in quanto aiuta a focalizzare l’attenzione su situazioni paradossali e al limite del grottesco caratterizzando i personaggi con una vera e propria fissazione maniacale. La fine della vicenda vede una soluzione umoristica con la quale l’autore sbroglia le intricate vicende narrate
che richiamano fortemente le tematiche verghiane de “la roba” e personaggi quali Mazzaro’.
La commedia in atto unico, ha in questa rappresentazione, la “voce” del nostro dialetto, il barese.
Una ragione culturale che riporta le vicende in un qualsiasi altro territorio contadino non dissimile per tradizioni e comunità sociale, da qualsiasi altro territorio dalla cultura agreste. La trasposizione, quindi, trascina il pubblico riconoscendosi nelle proprie origini linguistiche e popolari.
Il direttore artistico
Anna Maria Tisci