• REPLICHE /2 marzo 2025 h. 18:00
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Don Chisciotte e Sancho Panza
da Miguel de Cervantes Saavedra
con Alfredo Vasco e Luca Amoruso
regia di Alfredo Vasco
Produzione: Compagnia Tiberio Fiorilli

Don Chisciotte è nel nostro immaginario un folle. Un uomo che, imbevuto di romanzi sulla cavalleria errante, un bel giorno decide di farsi cavaliere. E inizia un viaggio allucinato ed allucinante. La sua è una follia poetica. Don Chisciotte è mosso da valori e saldi principi: la giustizia, il rispetto, l’amore per la propria unica e meravigliosa donna, il senso di gratitudine, la difesa dei diritti dell’uomo. Follia tutto ciò? La sua follia è un eccesso di sogni. Ed a quei sogni e a quegli eccessi si lega indissolubilmente anche un altro personaggio: Sancho Panza. Amico-scudiero di Chisciotte. Umile contadino al servizio delle stravaganze dello sperticato cavaliere. Un cavaliere ed un contadino. Legati fino alla fine. Pur nelle tribolazioni e nei patimenti. Le disgrazie di Chisciotte destano stupore, gioco, divertimento. Ci inducono al riso. La sua follia però è un modo diverso di vedere le cose. Rispetto ad una realtà spesso torbida e vacillante di principi. La realtà dei normali.
La follia di Chisciotte è una angolazione che permette di vedere quello che spesso non vediamo o non ci piace vedere. Uno stridente contrasto tra la purezza e l’ingenuità dell’infanzia ed il grigio ed interessato mondo degli adulti. Lo spettacolo teatrale verte sul gioco del romanzo. E fa della follia creativa il suo ingrediente fondamentale. Macchine sceniche irrompono sulla scena. Gli attori si rifanno quasi alla Commedia dell’Arte nella loro fisicità e nello stile recitativo. Le barriere, così, sono abbattute. Si recita sul palco ed in platea. Per un contatto fisico con gli spettatori. Per un coinvolgimento totale. E musiche. E danze. E coreografie. Personaggi sui trampoli. Mulini a vento. E chi più ne ha più ne metta.