

- SPETTACOLI /10 LUGLIO 2021, h. 20.30
- PER INFORMAZIONI /080 542 7678
FESTIVAL “PANDÈMONI”
ESTATE da Le Quattro Stagioni
Coreografia: Marta Bevilacqua
Assistante alla coreografia: Valentina Saggin
Danza: Angelica Margherita, Anna Savanelli, Valentina Saggin, Marta Bevilacqua, Luisa Amprimo
Musica: Summer, rewritten by Max Richter; Estate by Piero Marino
Costumi: Marianna Fernetich
Con il sostegno di: MiC e Regione FVG
L’Estate è il femminile, è soprattutto il nostro attaccamento alla realtà sensuale del mondo. Ne assaporiamo la quiete dopo una tempesta che crea un incantevole disordine. E che pace, e che frescura, e che desiderio di ascoltare ogni minimo impulso naturale.
Cinque donne si fanno attraversare da un forte vento d’estate e cercano complicità e solitudine.
Nulla è inutile, ci ricorda A. Camus in Estate ed altri scritti solari, tutto può servire a nascere una nuova volta.
Ci sono opere che nascono quasi all’insaputa di noi stessi, nascono come papaveri
spontanei tra le rovine o sul ciglio di una strada. E che gioia per l’occhio attento del passante!
Con quella spontaneità, e per stimolare allo spettatore quella qualità dello sguardo, ci avviciniamo a Le Quattro Stagioni di Vivaldi. Arearea rielabora la sfida del “compositore di protesta” e fa vibrare il suo linguaggio corporeo contemporaneo per il suo nuovo progetto site specific.
La felicità è tutta qui, non c’è un altrove. E’ qui che danziamo, qui ed ora.
Abitare la terra significa anche accettarne le leggi, occupare uno spazio nel mondo e pre-occuparsi di esso. Rispettarlo, elogiarlo, musicarlo, danzarlo.
Arearea danza Le rinnovate Quattro Stagioni di Vivaldi senza cercare insegnamenti o filosofie amare. Ogni cosa si risolve nella curva dei giorni: tra questo cielo e questi visi danzanti.
L’Estate è il femminile, è soprattutto il nostro attaccamento alla realtà sensuale del mondo. Ne assaporiamo la quiete dopo una tempesta che crea un incantevole disordine. E che pace, e che frescura, e che desiderio di ascoltare ogni minimo impulso naturale.
Cinque donne si fanno attraversare da un forte vento d’estate e cercano complicità e solitudine.
Nulla è inutile, ci ricorda A. Camus in Estate ed altri scritti solari, tutto può servire a nascere una nuova volta.
M.B.
VIDEO DI PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO/PERFORMANCE/INSTALLAZIONE
Light Prospectus Air
La prima creatura fu la luce
È buio perché stai tentando con troppa forza.
Con leggerezza, mia creatura, con leggerezza.
Impara a fare ogni cosa con leggerezza.
Sì, senti con leggerezza, anche quando senti profondamente.
Con leggerezza lascia che le cose accadano, e con leggerezza vivi con esse.
Dunque getta via il tuo bagaglio e procedi.
Sei circondata ovunque da sabbie mobili,
che ti risucchiano i piedi,
che cercano di risucchiarti nella paura,
nell’autocommiserazione e nella disperazione.
Ecco perché devi camminare con tale leggerezza.
Con leggerezza, tesoro mio
Aldous Huxley
Luce, anche leggerezza.
Vedere ciò che era nell’ombra o nell’oscurità, comprendere, capire, scoprire. Crescere. Oppure, illuminare un punto per nasconderne un altro.
Fragilità e forza; scoprire la potenza dell’emozione, seguirla e, a volte , esserne travolti.
Infine, alleggerire. Alleggerire per poter andare avanti. Raggiungere una nuova prospettiva e ripartire.
Ideazione: Elisa Barucchieri
Un costante gioco tra luce e corpo, attento disegno di luce e buio; è un duetto tra danza e luce, alla ricerca della più intima sensazione umana. La vulnerabilità più intima della creatura umana, la sfaccettata essenza dell’essere umani si rivela in tutta la sua emozionante bellezza attraverso ciò che viene messo in luce e ciò che, nello stesso istante, è ancora più celato dal buio.