• SPETTACOLI /31 GENNAIO 2019, h. 21.00
  • PER INFORMAZIONI /080 542 7678

Rassegna DAB – DanzaABari
Teatro Pubblico Pugliese/Comune di Bari

Daniele Ninarello / CodedUomo

STILL

ideazione e coreografia di DANIELE NINARELLO
con Marta Ciappina, Pablo Andres Tapia Leyton, Alessio Scandale
musiche originali di Dan Kinzelman

STILL è un progetto che prende il via dalla citazione dell’artista A. Giacometti per riflettere sul “fare arte” come atto rivoluzionario per l’uomo contemporaneo: Ridefinire l’azione performativa e artistica restituendogli la funzione di luogo di comunione e di comunicazione necessaria per la comunità.
Chiedersi perché oggi facciamo arte.
Ripensare all’evento artistico come rituale collettivo, in cui l’atto performativo del danzatore/attore conviva con l’atto percettivo del pubblico testimone.
Perché ciò accada serve un cambiamento che avvenga attraverso un processo di sviluppo.
Un lavoro incentrato sull’idea di creatività, ovvero sulla consapevolezza, sulla capacità di osservare e sulla disponibilità a sentire.
Un Progetto crossdiscipilnare in cui confluiscono danza, arti visive e new media che riporta al centro dell’agire il corpo e la sua capacità di apprendere attraverso la propria esperienza percettiva.

a seguire

KUDOKU

di e con DANIELE NINARELLO
musiche originali eseguite dal vivo da Dan Kinzelman

Il compositore Dan Kinzelman e il coreografo Daniele Ninarello per la prima volta si incontrano in un territorio di esplorazione comune: lo spazio come luogo in cui esercitare e trasfigurare il corpo, sonoro e fisico, la sua precarietà, la sua impermanenza, la fatica della resistenza.Dan Kinzelman lavora improvvisando dal vivo con l’elettronica, mescolando sintesi, rumori interni delle macchine e feedback, assieme a suoni generati dagli strumenti che da anni utilizza maggiormente: sax, clarinetto, flauti, stratificando i vari elementi con l’ausilio di una loop station.
Nel comporre la parte coreografica Daniele Ninarello, oltre a ricercare nel campo a lui abituale della composizione istantanea, opera in un territorio che si crea dal dialogo continuo con il paesaggio sonoro e le informazioni che da questo riceve per contattare quei fili invisibili che uniscono corpo e spazio.
La sperimentazione sonora e quella corporea tendono dunque a tradurre gli elementi percettivi attravarso cui l’evolversi della figura umana si rende visibile.
Qualcosa all’interno del corpo vibra costantemente come una minaccia: è il caos, il rumore interno delle cicatrici e dei pensieri. E riguarda tutti. Soltanto la danza può assestare progressivamente queste tracce nel qui e ora. E ripulire lo sguardo, trovare pace. Come un vero e proprio mantra fisico da esplorare nella sua continuità, perimetro muto di un pensiero correttamente liberato.