• REPLICHE /8 dicembre 2022 h. 21
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C’è una foto datata ottobre 2012 che ritrae Franca Rame concentratissima su un mazzo di carte nel bel mezzo di una partita di burraco. Quella foto l’ho scattata io. Era un pomeriggio, uno dei tanti, tra le 14 e le 15.30, quando c’era la pausa dai corsi. Un orario che a me metteva sempre inquietudine, perché se sei meridionale la controra te la porti dentro, e se non ti lasci andare al sonno, devi fare i conti con te stesso. Per forza.
Avevo 24 anni e studiavo per fare l’attrice. Ero lì per quello, giammai per sfidarla a burraco, che a carte sono sempre stata una schiappa. A un certo punto disse: “Voi attrici avete il compito di parlare della vostra natura di donne. E’ la ricchezza più grande che avete l’esser donne, chiunque scegliate di essere. “
“Chiunque scegliate di essere”. E’ la frase che ha illuminato come un gigantesco faro il mio percorso sin qui, che ha riempito di senso i personaggi che ho interpretato e quelli che interpreterò.
“Parliamo di donne” non sarà uno spettacolo, né un omaggio a Franca e neppure la riproposizione dell’omonima pièce con cui lei debutto nel ’77. Sarà il MIO racconto della donna che ho scelto di essere da quel fatidico incontro. Sul palco e fuori.