• SPETTACOLI /24 OTTOBRE 2020, h. 21
  • PER INFORMAZIONI /080 542 7678

CONTINUUM
Equilibrio Dinamico Dance Company
coreografia e regia di MATTHIAS KASS & CLÉMENT BUGNON
disegno Luci e costumi Matthias Kass & Clément Bugnon
con Nicola De Pascale, Serena Angelini, Beatrice Netti, Camilla Romita
coreografia e regia di MATTHIAS KASS & CLÉMENT BUGNON

Parliamo costantemente di tempo. “Hai tempo di parlare con me” o “Non ho abbastanza tempo per finire il lavoro” e così via. Ciò che intendiamo effettivamente è la durata, ad esempio l’intervallo di tempo tra l’alba e il tramonto. Il tempo è quindi una cosa reale e possiamo sperimentare il passare del tempo in modo concreto quasi come se fosse un oggetto tangibile. Ma quando i periodi di tempo si allungano, diventano anche sempre più difficili da comprendere. È davvero difficile concepire l’idea di una vita tra nascita e morte. Ci svegliamo ogni mattina e andiamo a letto tutte le sere ma sperimentiamo davvero come il nostro tempo si sta lentamente esaurendo? Periodi più lunghi rimangono un mistero. I milioni di anni nella storia della Terra sono totalmente impossibili da comprendere emotivamente e il concetto di “eternità” ci lascia totalmente impotenti.

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LASCITI
Sonenalè
coreografia e regia di RICCARDO FUSIELLO e AGOSTINO RIOLA
light design Luca Serafini / residenze artistiche Teatri di Vita (Bologna); I Teatri del Sacro (Ascoli Piceno); Cantieri Teatrali Koreja (Lecce) / si ringrazia Rigenera Laboratorio Urbano (Palo del Colle)
con Riccardo Fusiello, Alessandra Gaeta, Agostino Riola
coreografia e regia di RICCARDO FUSIELLO e AGOSTINO RIOLA

Lasciti, eredità familiari. Tre fratelli, un mobiletto, uno sgabello, una canzone ascoltata infinite volte, un gesto comune che risuona d’altro. Tracce che ci portiamo impresse dentro, segni in cui ritroviamo i legami familiari in un paesaggio denso di memorie, tensioni sotterranee e lacerazioni. Intricate radici profondissime in cui ci si può perdere, restare invischiati, a cui aggrapparsi, in cui riconoscersi.
“Lessico famigliare” di Natalia Ginzburg ci ha fatto riflettere su tutta quell’eredità di gesti e movimenti, oltre che di parole e di espressioni, che si trasmettono di generazione in generazione, di padre in figlio, che diventano un tratto distintivo e caratterizzante di un nucleo di persone impastate nella stessa pasta e che fanno parte dell’eredità di una famiglia allo stesso modo del patrimonio genetico e dei mobili e degli oggetti che si tramandano. LASCITI sono tutte quelle cose che le nostre famiglie ci lasciano: cose da tramandare, gestire, raccontare. L’eredità di mobili, di oggetti che maneggiati risuonano d’altro ma anche l’eredità dei ricordi, dei vissuti, dei gesti, delle tracce che ci portiamo impresse dentro. Siamo partiti dalla suggestione della Ginzburg come prima chiave di accesso a quella intima complessità che sono i legami familiari. Il nostro lavoro vuole attraversare la complessità e l’ambivalenza dei rapporti di una famiglia che si riconosce unita nel lessico comune di parole e gesti ma che spesso mostra fratture, scenari inattesi e vortici pericolosi in cui si resta invischiati.