Ci passavo davanti ogni volta che tornavo dall’Università: il bus arancione stipato di persone come sardine sferragliava davanti al capannone di cemento all’ingresso di Parco 2 Giugno, su viale della Costituente. Sul davanti, c’era un’insegna illuminata al neon e fuori, in una nicchia come quelle che si incontrano passeggiando per Barivecchia, le locandine degli spettacoli. Proprio lì sull’uscio, non era raro vedere, attraverso i vetri sudici del bus, un signore che calcava un cappello a falda larga e che scrutava l’orizzonte camminando avanti e indietro con chissà quali pensieri per la testa. Leggi