Apriamo una stagione di politica culturale seria, discutiamo pubblicamente e senza riserve al fine di spianare finalmente la strada a molte stagioni di Arte. Gli artefici non possono essere che gli operatori culturali, del Teatro, del Cinema, della Musica, della Danza, della carta stampata, delle TV e quanti hanno a cuore la liberazione da un andazzo che ha asservito cultura e spettacolo dal vivo agli interessi privati di politicanti e dal nepotismo imperante. Il luogo, auspicabilmente, non può che essere istituzionale. Costosissimi “Carrozzoni” (pubblici solo perché mantenuti dal pubblico danaro) devono essere svuotati dagli usurpatori senza arte ne parte, seduti senza limite di tempo sulle relative poltrone e senza aver superato alcun concorso pubblico; diversamente si rottamino una volta per tutte questi carrozzoni. Ecco perché è fondamentale costruire un tavolo permanente con specialisti che operano nelle varie sezioni dello Spettacolo dal vivo, che tenga la rotta e si confronti con Enti e Assessorati abituati a imporre proprie rotte, diverse ad ogni nuovo insediamento che annullano, spesso, storie e percorsi pluriennali di aziende, gruppi e compagnie che si ritrovano a dover ripartire da zero a causa dei gusti estetici e spesso dei capricci dei dirigenti di turno. Ecco perché è necessario che si analizzi pubblicamente l’Attività di singoli e di gruppi, si pubblichino tutti i Contributi pubblici di cui le varie Strutture usufruiscono, se ne valuti la congruenza in rapporto alla mole di attività e di operatori impiegati, si valuti il rapporto tra contributi pubblici e incassi al botteghino, si considerino gli investimenti operati per strutture mobili e immobili. Si smascherino i Furbetti di quartiere che usufruiscono più volte di contributi pubblici per la stessa attività espletata come singole strutture, poi associate in cordate, consorzi, progetti pseudo speciali ecc. si smascherino le ditte individuali che attingono al denaro pubblico a volte anche con arroganza e sfacciata autocelebrazione. Le storie siano corredate da bilanci annuali depositati e ricevute di pagamenti di tutti gli oneri che la Legge impone a chiunque eserciti una professione. Solo questo potrà cancellare le autocelebrazioni, i piagnistei e dare dignità e credito pubblico agli Operatori Culturali e ai Lavoratori dello Spettacolo dal vivo!
Il grillo parlante