Approfondimenti

Teatro Piccinni: si realizza il sogno di noi attori baresi

24 Luglio 2019

Alleghiamo l’intervista di Gino Martina a Vito Signorile pubblicata sull’edizione odierna de “La Repubblica“, in occasione della riapertura del teatro Piccinni.

La vivo con orgoglio, come una festa straordinaria. Da barese, prima di tutto, e poi da attore e operatore”. Vito Signorile, a 72 anni e con oltre mezzo secolo di attività, è il decano del teatro in città. E non nasconde l’emozione. Sul palco e fra i 750 posti del Piccinni ritrovato torneranno respiri, voci e odori di interpreti e pubblico […]

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Approfondimenti

Teatro E Cultura In Una Futura Metropoli

17 Luglio 2019

Un futuro migliore credo sia negli auspici di tutti in tutti i campi dello scibile.
Gli anni e l’esperienza, tuttavia, tendono a ridimensionare brindisi e entusiasmi.
Ad ogni conquista positiva, incoraggiante, corrisponde il perfezionamento scoraggiante degli ostacoli. Preda e predatore si sfidano in una continua, naturale evoluzione.
E in una nazione come la nostra, la cui sbandierata unità resta ancora un’incompiuta, si moltiplicano i debiti in diritti, in occasioni, in strutture e strumenti verso cittadini detti uguali davanti alle leggi ma in realtà figli e figliastri davanti al diritto.
Si sono fatti passi da gigante dovunque e tuttavia le distanze relative, ad esempio tra nord e sud, tra città e campagna, restano immutate, quando non accresciute.
Da noi ci si ritrova spesso a difendere dignità e capacità, tradizioni e civiltà, per fortuna convinti che c’è un prezzo da pagare sempre e comunque con duro, capillare e caparbio lavoro. E se talvolta si fa ricorso ai monachicchi e agli scongiuri, amen.

Il grillo parlante

Approfondimenti

A vostro buon cuore – Tina Tempesta

15 Giugno 2019

All’inizio fu la sepoltura in luogo sconsacrato.
Un frammento d’arte per una briciola di pane.
Secondo buon cuore di chi riceveva un sorriso o anche una forte emozione.
Vi è stato poi un tempo in cui gli attori erano “capocomici” e dirigevano con arte assoluta la propria piccola o grande schiera di compagni di scena.
E non lasciavano che altri interessi, magari importanti, magari vitali, prendessero il sopravvento sul fatto artistico.
Il rispetto del pubblico coincideva col rispetto di sé stessi, col rispetto per la propria arte. Poi la tecnologia si è vantata di aver sepolto l’artigianato.
La televisione, regalando notorietà, s’illude di imporre l’apparire sull’essere.
E l’uomo fiutaffari si è inventato capocomico della buon’ora sostituendosi all’uomattore e sostituendolo con ogni persona, animale o cosa produca danaro.
Poi ha compreso l’importanza di controllare l’intero sistema e la sua fantasia sembra non avere più limiti. Aiuto! L’algoritmo bussa alla porta del Teatro!
Una formula matematica vuole regolare le emozioni dell’attore/robot e la qualità delle storie da “raccontare” allo spettatore per privarlo di ogni residuo di emozione e guidarlo gradualmente a convincersi di cose predeterminate da formule matematiche comprensibili solo a chi le inventa.
Ma il fascino dell’attore, che da sempre conquista grandi e piccini, lo rende resistente ad ogni impostura, ad ogni goffo tentativo di affermare surrogati senz’anima, lo rimette puntualmente al suo posto, sul suo trono, al centro della scena.
Abbiamo cominciato 50 anni fa, piccoli artigiani dei sogni, in una città di periferia che è diventata metropoli. Restiamo convinti artigiani di un meraviglioso lavoro che fa ruotare intorno alle emozioni e alla misura d’uomo la propria ragione d’essere.

Tina Tempesta

50 anni del Gruppo Abeliano

Piedigrotta Barese 2019

28 Maggio 2019
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Speciale “50 anni del Teatro Abeliano”

Piedigrotta Barese 2019
Omaggio ai padri del dialetto barese.

Sabato 8 giugno: Poesie lette da Vito Signorile

Dal 2 all’9 giugno: rassegna di teatro popolare con Nico Salatino, Vello d’oro, Lo Specchio di Francesco, Quelli del Teatro e Nuovo Teatro Popolare di Bari. Leggi

Spettacoli

Il Principino, video integrale

28 Maggio 2019
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IL PRINCIPINO breve cronaca familiare da un trivani vista ciminiere

Davanti allo schermo, sprofondato in poltrona e avvolto in una vestaglia logora, c’è un uomo anziano: una malattia che confonde lo spazio e il tempo in un eterno presente; al contempo una nuova estrema abbagliante lucidità. Il confine tra le due cose è inconoscibile. Quello stesso giorno ricompare sulla porta un giovane uomo. È suo figlio. I due non si vedono da tanto. Tra loro, da anni, c’è il deserto: sabbia ovunque, sabbia di amianto e cemento, sulle parole, sui corpi, sui ricordi e sui nodi mai sciolti. Leggi

Approfondimenti

Attori – Tina Tempesta

18 Novembre 2018
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ATTORI

All’inizio fu la sepoltura in luogo sconsacrato.
Un frammento d’arte per una briciola di pane.
A buon cuore di chi riceveva un sorriso o anche una forte emozione.
Vi è stato poi un tempo in cui gli attori erano “capocomici” e dirigevano con arte assoluta la propria piccola o grande schiera di compagni di scena.
E non lasciavano che altri interessi, magari importanti, magari vitali, prendessero il sopravvento sul fatto artistico.
Il rispetto del pubblico coincideva col rispetto di se stessi, col rispetto per la propria arte.

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Spettacoli

Progetto Periferie 2018

10 Ottobre 2018
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Nuovo Teatro Abeliano – Progetto Periferie 2018
Il Principino, Mai stata sul Cammello, Pollicino

Il Progetto Periferie è stato ideato da Vito Signorile nel 2013 per il quartiere Japigia e successivamente, dietro appassionata sollecitazione del Vescovo Mons. Francesco Cacucci, per il quartiere San Paolo.
Ragù, un fortunato recital (1600 recite) che affonda nelle più autentiche radici e tradizioni popolari baresi la sua essenza, insieme a prezzi accessibilissimi, ha facilmente spianato la strada al progetto che si è sviluppato con diversi spettacoli e recital di beniamini del teatro popolare barese e spettacoli per famiglie.
Agli spettacoli del progetto periferie i residenti, i cittadini delle altre periferie, gli studenti, gli anziani e le Associazioni Culturali possono accedere con soli 3 euro.

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Approfondimenti

Dalle origini ai nostri giorni.

22 Settembre 2018

L’infima considerazione sul lavoro dell’Attore da noi regna sovrana dai tempi della sepoltura in luogo sconsacrato, fuori dalle mura.
“Che lavoro fa?” chiese il vigile all’Attore;
“faccio l’Attore”
“Sì ma… come lavoro che fa?”
“l’Attore”.
“Beati voi che state sempre con la capa fresca!” disse il funzionario all’attore;
“che spettacolo fate stasera?” chiese il pescivendolo, il salumiere, il barbiere, il sarto…
poi senza attendere risposta: “si può avere un biglietto?” Naturalmente gratis.
Non sono esenti da pregiudizi i genitori che intervengono pesantemente quando scoprono la vocazione Teatrale ai figli. Fin da piccoli iniziano l’azione di guastatori dei gruppi di gioco: “andate a giocare nei portoni delle case vostre!”;
“Prima il diploma, dopo si vedrà”;
“Cosa ti darà da mangiare il Teatro, spine di ricci?”.
Anche se oggi, ad onor del vero, molti genitori incoraggiano l’inserimento dei figli nel “dorato” mondo dello spettacolo visti gli esempi che vengono da tanta TV-spazzatura dove basta apparire per qualche settimana e tutti scambieranno notorietà per bravura.
Il grillo parlante

Approfondimenti

Le guerre tra “poveri”

17 Dicembre 2017

I rapporti tra gli Operatori dello Spettacolo cambiano a seconda che ci si trovi in tempi di vacche grasse o magre. Si dice che i teatranti sono litigiosi e invidiosi dei successi altrui; che si sentono sempre più bravi di colleghi vicini e lontani e che sono incapaci di operare oggettive carature meritocratiche. Fatte salve le eccezioni che pure vi sono.
Nei periodi di vacche grasse (quando cioè tutto va bene, funziona il botteghino, intervengono contributi pubblici e la “pioggia” bagna tutti abbondantemente, meritevoli e non) non si vedranno mai teatranti litigare.
I tempi di vacche magre invece, predispongono alla rivendicazione irrazionale, all’autoreferenzialità e al dileggio del collega. A tutti, Istituzioni comprese, viene imposto di scegliere, di operare carature, di tagliare rami secchi.
E’ necessario però che in ogni tempo tutti si adeguino al rispetto delle Leggi vigenti. Per quanto sempre più costoso risulti il loro rispetto e la loro applicazione, esse vanno rispettate e a chi non avesse tratto insegnamento dalla favola de La Cicala e la formica, non resta che indebitarsi, come qualcuno ha già fatto per amore verso il Palcoscenico e verso la Città.

Il grillo parlante